Locandina

Video

TOURNÉE

2015

Genova dal 26 dicembre 2015 al 4 gennaio - Teatro della Corte
Bolzano dall' 8 all' 11 gennaio - Teatro Comunale
Bergamo dal 13 al 18 gennaio - Teatro Donizzetti
Merano 19 e 20 gennaio - Teatro Puccini
Stradella 21 gennaio - Teatro Sociale
Livorno 22 e 23 gennaio - Teatro Goldoni
Puglia dal 25 al 29 gennaio
Fidenza 31 gennaio - Teatro Girolamo Magnani
Catania dal 3 al 15 febbraio - Teatro Verga

2014

Norcia 12 febbraio 2014 Teatro Civico
Bologna dal 14 al 16 febbraio 2014 Teatro Duse
Trieste dal 19 al 23 febbraio 2014 Teatro Rossetti
Roma dal 25 febbraio al 16 marzo 2014 Teatro Quirino
Bellinzona dal 18 al 20 marzo 2014 Teatro Sociale
Lugo dal 21 al 23 marzo 2014 Teatro Sociale
Melzo 27 marzo 2014 Teatro Trivulzio
Saronno dal 28 al 30 marzo 2014 Teatro Giuditta Pasta
Firenze dall' 1 al 6 aprile 2014 Teatro Della Pergola
Cento 8 aprile 2014 teatro Pundurera
Monza dal 10 al 13 aprile 2014 Teatro Manzoni
Casalpusterlengo 14 aprile 2014 Teatro carlo Rossi
Palermo dal 9 al 18 maggio 2014 Teatro Al Massimo
Milano dal 6 al 16 novembre - Teatro Franco Parenti
Borgo San Lorenzo 18 novembre - Teatro Giotto
Piombino 19 novembre - Teatro Metropolitan
Carrara 20 e 21 novembre - Nuova Sala Garibaldi
Altopascio 22 novembre - Teatro Giacomo Puccini
Trecastagni 26 e 27 novembre
Belpasso dal 28 al 30 novembre - Teatro Comunale Nino Martoglio
Andrano 2 dicembre
Ragusa 3 dicembre - Teatro Donnafugata
Noto 4 dicembre - Teatro Tina Di Lorenzo
Pace del Mela 5 dicembre - Teatro Del Mela
Acireale 6 dicembre - Teatro Stabile di Acireale
Carletini 7 dicembre - Teatro Arte
Verona dal 9 al 11 dicembre - Teatro Nuovo
Sacile 12 e 13 dicembre - Teatro Zancaro
Torino dal 16 al 21 dicembre - Teatro Carignano

Recensioni

Scarica le recensioni dello spettacolo in formato .DOC

Sinossi

Nell'Inghilterra dell'età edoardiana, Algernon Moncrieff ed Ernest Worthing sono due amici di vecchia data. Il primo abita in città ed il secondo in campagna, ed entrambi vivono una "vita segreta": Algernon finge di avere un vecchio amico malato di nome Bunbury in campagna, mentre Ernest, il cui vero nome invece é Jack, finge di avere un fratello scapestrato dal nome Ernest, nome con cui appunto si presenta in città. Questo espediente permette loro di assentarsi dalle rispettive case e famiglie quando meglio credono. Jack ama Gwendolen Fairfax, cugina di Algernon, e vorrebbe sposarla. La donna ricambia il sentimento, ma desidera fermamente ed esclusivamente sposare un uomo di nome Ernest. Lady Bracknell, ricca madre di Gwendolen e zia di Algernon, rifiuta però il fidanzamento quando scopre che Jack é orfano, ritrovato nella borsa di un deposito bagagli ferroviario. Nel frattempo Algernon si presenta alla casa di campagna di Jack spacciandosi per lo scapestrato Ernest, e si innamora di Cecily Cardew, diciottenne di cui Jack é il tutore. Anche Cecily é convinta che amerà un uomo di nome Ernest. Quando Guendalyne raggiunge la casa di campagna del "suo" Ernest, conosce Cecily e dopo un iniziale equivoco su Ernest, le due scoprono che né Algernon né Jack si chiamano in realtà così. Anche Lady Bracknell giunge alla dimora di campagna di Jack, e intima a Guendalyne di fare ritorno a casa. Algernon le comunica l'intenzione di sposare Cecily, e quando apprende la rendita della giovane, accetta le nozze. é però Jack a rifiutare il permesso, almeno fino a quando la donna non gli concederà la mano di Gwendolen. Casualmente però Lady Bracknell riconosce in Miss Prism, istitutrice di Cecily, l'educatrice della sorella, la madre di Algernon, rivelando che anni addietro era scomparsa con il nipotino appena nato. Miss Prism ammette una leggerezza costata la scomparsa del piccolo, sperduto in una stazione dei treni: questo svela che quel piccolo era proprio Jack, fratello di Algernon, e così Lady Bracknell autorizza finalmente le nozze. Se Jack può sposare Gwendolen, Algernon potrà impalmare Cecily: l'unico dubbio che rimane é quello del vero nome di battesimo dell'ex trovatello. Lady Bracknell dice che si chiamava come il padre ma non ricorda il nome del cognato (che tutti in famiglia chiamavano Il Generale) e, altrettanto, fa pure Algernon che si giustifica (ignorando del tutto il nome del padre) con un "é morto prima che compissi un anno", si é obbligati a ricorrere agli elenchi militari degli ufficiali. Worthing trova la pagina dove vede il nome del padre e annuncia a tutti i presenti che lui ha sempre saputo di chiamarsi Ernest. Con grande gioia generale, specie di Gwendolen. Ma nel libro, che lui chiude subito, vediamo invece il nome di John.

Traduzione di Masolino D'Amico

"The importance of Being Earnest" debuttò al St. James's Theatre di Londra il 14 febbraio 1895 a cura dell'actor - manager. George Alexander, che vi sosteneva la parte di John Worthing. Allan Aynesworth era Algernon Moncrieff, Irene Vanbrugh era Gwendolen Fairfax e Evelyn Hilliard era Cecily Cardew. Malgrado lo strepitoso successo riportato alla prima - "in cinquantatre anni di palcoscenico non ricordo un trionfo maggiore", avrebbe ricordato Allan Aynesworth molti anni dopo: "il pubblico si alzò tutto in piedi e non cessava di acclamare" - fu smontata dopo appena 6 repliche, come conseguenza dello scandalo in cui Wilde si era andato a cacciare querelando per diffamazione Lord Queensberry che lo aveva pubblicamente tacciato di sodomia. Ultimo lavoro teatrale di Wilde e diversissimo dai precedenti, The importance ha provocato molte congetture sul corso che l'evoluzione del drammaturgo e di conseguenza forse, di tutto il teatro inglese avrebbe potuto prendere senza l'intervento della magistratura. L'eterea verbalità di The importance, dove tutti - non solo il cinico di turno - si esprimono mediante paradossi squisiti, si accompagna, non dimentichiamolo, a un senso visivo di teatralissima efficacia. Benché più rare che nei lavori precedenti, le didascalie sono molto suggestive dell'esecuzione ideale e l'apparizione di Jack Worthing in lutto stretto per la morte dell'immaginario fratello Ernest é un colpo di scena giustamente rimasto famoso.
Dalle didascalie si capisce anche lo stile di recitazione che Wilde desiderava e che gli attori del primo allestimento, un po' imbarazzati dalla novità, non raggiunsero che in parte: uno stile cioé assolutamente non farsesco e nemmeno, d'altro canto, realistico.
I personaggi debbono cioé scambiarsi le battute con perfetta naturalezza, senza mostrare di ritenerle spiritose e senza tentare di giustificarle caratterizzandosi come eccentrici. Evidentemente The importance vive anche avulsa dal contesto storico che la produsse. Prendiamo il caso della formidabile Lady Bracknell, vittoriana quanto più non si potrebbe ma al contempo eterna e universale come Falstaff.
Di lei osserviamo anche, en passant, l'ambivalenza mostrata dall'autore nei suoi confronti: Wilde appare affascinato dal mostro che ha evocato e, del resto, la sua stessa carriera mondana conferma come si adoperò per essere ricevuto e coccolato da quella società che sfidava.
Dopo lo scandalo, esule a Parigi, soleva affermare con un sospiro che la Regina Vittoria restava la sola donna che avrebbe adorato sposare. The importance é stata definita "la più bella commedia di tutti i tempi".

Foto di Federico Riva