Sinossi
L’azione de IL GIUOCO DELLE PARTI si svolge «in una città qualunque» nel breve lasso di 36 ore, da una sera ad un mattino.
Leone Gala é un marito tradito; ma non dei soliti. Dice di aver« capito il giuoco»: quello della vita e delle sue rapine.
Per difendersene s’é fatto «il vuoto dentro» e ora, la sua esistenza scorre placida, inattaccabile da sentimenti e passioni.
Ha accettato di ridare piena libertà alla moglie, Silia; se n’é andato di casa, cedendo il posto all’amante, l’amico Guido Venanzi.
Tutto questo senza venir meno al rispetto di certe forme imposte dal ruolo di marito. Ma una disponibilità così pronta a ogni suo desiderio esaspera Silia, che é sempre più ossessionata dall’assenza-presenza di Leone. Al punto che, quando le si presenta una fortuita occasione – l’involontaria ma gravissima offesa fattale da un gentiluomo – progetta di mettere a repentaglio la vita del marito, trascinandolo in un duello. Leone, come sempre, accetta. Sarà lui, il marito, secondo le regole, a sfidare il gentiluomo, ottimo tiratore; e l’amico Guido gli farà da padrino. Ma al momento fissato per lo scontro, Leone rivela di non aver alcuna intenzione di scendere sul terreno: la sua parte di marito l’ha fatta, sfidando; quanto a battersi, non tocca a lui ma all’amante. E Guido, costrettovi dalle ferree leggi cavalleresche oltre che dal «giuoco delle parti», va a battersi e muore.
TOURNÉE
2009/2010
Trento dal 22 al 25 ottobre 2009 - Auditorium Santa Chiara
Udine dal 28 al 31 ottobre 2009 - Teatro Nuovo
Marsciano (PG) 3 novembre 2009 - Teatro Concordia
Magione (PG) 4 novembre 2009 - Teatro Mengoni
Spoleto (PG) 5 novembre 2011 - Teatro Menotti
Rende (CS) 7 e 8 novembre 2009 - Teatro Garden
Roma dal 10 al 29 novembre 2009 - Teatro Quirino
Arese (MI) 1 dicembre 2009 - Teatro Cinema Arese
Mondovì (CN) 2 dicembre 2009 - Teatro Baretti
Fossano (CN) 3 dicembre 2009 - Teatro I Portici
Sulmona (AQ) 5 dicembre 2009 - Teatro Comunale
Ostellato (FE) 9 dicembre 2009 - Teatro Barattoni
Saronno (VA) dall' 11 al 13 dicembre 2009 - Teatro Giuditta Pasta
Sacile (PN) 14 dicembre 2009 - Teatro Zancanaro
Grado (GO) 15 dicembre 2009 - Teatro Comunale Marin
Maniago (PN) 16 dicembre 2009 - Teatro Verdi
Venaria (TO) 17 dicembre 2009 - Teatro della Concordia
Alba (CN) 18 dicembre 2009 - Teatro Sociale
Trieste dal 7 al 10 gennaio 2010 - Politeama Rossetti
Milano dal 12 al 24 gennaio 2010 - Teatro Carcano
Crotone 26 e 27 gennaio 2010 - Teatro Apollo
Castrovillari (Cs) 28/01/2010 - Teatro Sybaris
Reggio Calabria dal 29 al 31 gennaio 2010 - Teatro Cilea
Brindisi 2 e 3 febbraio 2010 - Teatro Verdi
Campobasso 4 e 5 febbraio 2010 - Teatro Savoia
Lamezia Terme 6 e 7 febbraio 2010 - Politeama
2008/2009
Ivrea (TO) 26 ottobre 2008 - Teatro Giacosa
Cossato (BI) 27 ottobre 2008 - Teatro Comunale
Bologna dal 28 ottobre al 02 novembre 2008 – Teatro Duse
Varese dal 7 al 9 novembre 2008 - Teatro di Varese
Borgomanero (NO) 10 novembre 2008 - Teatro Nuovo
Locarno 11 e 12 novembre 2008 - Teatro del Casinò
Montichiari (BS) 13 novembre 2008 - Teatro Comunale
Mantova 14 novembre 2008 - Teatro Sociale
Novara 15 e 16 novembre 2008 - Teatro Coccia
Emilia Romagna 19 novembre 2008
Vigone (TO) 20 novembre 2008 - Teatro delle Selve
Gavi (AL) 21 novembre 2008 - Teatro Civico
Bolzano 22 e 23 novembre 2008 - Teatro Comunale
Padova dal 25 al 30 novembre 2008 - Teatro Verdi
Genova dal 2 al 7 dicembre 2008 - Teatro della Corte
Valenza (AL) 9 dicembre 2008 - Teatro Sociale
Maranello (MO) 10 dicembre 2008 - Auditorium Ferrari
Casalecchio (BO) 11 e 12 dicembre 2008 - Teatro Testoni
Castelfranco Emilia (MO) 13 dicembre 2008 - Teatro Dadà
Novellara (RE) 14 dicembre 2008 - Teatro della Rocca
Abruzzo 16 e 17 dicembre 2008
L’Aquila dal 18 al 21 dicembre 2008 - Teatro Comunale
Firenze dal 6 al 10 gennaio 2009 - Teatro La Pergola
Mantova 12 gennaio 2009 - Teatro Sociale
Torino dal 13 al 18 gennaio 2009 – Teatro Alfieri
Lecco 19 e 20 gennaio 2009 - Teatro della Società
Abruzzo dal 22 al 25 gennaio 2009
Recensioni
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Note di Regia
Costruita proprio come un “giuoco” o come una partita in senso laterale, si tratta di un gioco di coppia terribile, in cui non c’è spazio per elucubrazioni metafisiche o sottili paradossi logici, quello che avviene è in realtà una lotta affannosa tra due belve che si dilaniano, che tentano di sbranarsi e che lottano per la vita attraverso scene di una realtà così esplicita da diventare invadente, in contrasto con momenti di una più tenue atmosfera, quasi di ricordo, che ci conduce ad immagini di quella segreta vita della fantasia che questi sognatori perdenti non hanno avuto il coraggio sufficiente di realizzare.
I personaggi di questa commedia, scritta nel 1918 e tratta dalla novella “Quando si è capito il giuoco” del 1915, vivono disperatamente imprigionati sotto un cumulo di parole, di spiegazioni, di arredi e di cianfrusaglie ingombranti ma è sufficiente liberarsi di questa impalcatura superficiale per scoprire quanto il testo sia realmente fantastico e ancora oggi non abbia perso niente della sua esplosiva vitalità e comica ironia.
Il giuoco delle parti, inserendosi tra la stesura di opere come Così è, se vi pare e I giganti della montagna attraverso le quali l’autore fa saltare definitivamente i resti del teatro borghese, appartiene a quella fase pirandelliana dove il processo di deformazione e di scomposizione imposto ai personaggi, dà il punto d’avvio all’interpretazione di una vicenda non di rado paradossale e conserva intatta l’intenzione di farci sentire l’assurdità che corre sotto i diluvi di parole sprecate o l’imbarazzo di situazioni che rispecchiano un ordine sociale in dissonante contrasto tra serio e assurdo, nonché i terrificanti silenzi ed il vuoto delle convenzioni.
Avvinti e sfigurati dallo stesso senso di imprigionamento folle, marito e moglie, separati ormai da tre anni, vivono lontani ma costretti dalle loro stesse spietate regole, a vedersi ogni giorno. Al di là dell’apparente tenerezza raziocinata dal rigore maniacale del protagonista Leone Gala, interpretato da Geppy Gleijeses, intravediamo uno scetticismo distaccato in cui si rivela a poco a poco lo spettro di una disperazione solo apparente nella cui tela di ragno c’è un risvolto sinistro, quasi satanico, sul filo di una ambiguità nera, sfuggente.
Dietro alla doppiezza di una scrittura drammatica e nel contempo comica, c’è la consapevolezza di essere isolati in un mondo senza amore, senza via di uscita, senza liberazione, con la continua constatazione della risibilità dei comportamenti e della condizione umana nella commiserazione di una vita perduta e comicamente tradita. La vera crudeltà non è lo scioglimento dell’enigma, ma il porre con chiarezza l’enigma stesso che tale deve restare.
Egisto Marcucci - Elisabetta Courir